La Kabbalah by Giorgio Israel

autore:Giorgio Israel
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Studi Religiosi, Farsi un'idea
editore: Società editrice il Mulino, Spa
pubblicato: 2010-01-01T08:00:00+00:00

È da notare che tutta la tradizione kabbalistica è particolarmente sensibile al problema di spiegare le radici del male, assai più del resto del pensiero religioso ebraico. Questo problema viene già affrontato nella Kabbalah spagnola e nello Zohar e con grande audacia perché, in coerenza con le inclinazioni monistiche del pensiero kabbalistico, è in Dio stesso che si tende a individuare la radice del male. La Kabbalah lurianica assume un atteggiamento radicale al riguardo, il quale finirà per influenzare tutti gli sviluppi successivi: l’origine del male nel mondo è legata all’atto stesso di autolimitazione di Dio che rende possibile l’esistenza di un mondo finito e imperfetto. All’obiezione secondo cui l’esistenza del male in Dio introdurrebbe una forma di dualismo, l’eresia dei «due poteri», Mosè Hayyim Luzzatto risponde che, prima che esistessero le «creature», tutto era mescolato e non esisteva un «altro lato»: il male era soltanto un «progetto» privo di esistenza reale e concreta, ne esisteva soltanto la radice. Con lo tsimtsum Dio decise di violare l’universalità del principio di perfezione e bontà, permettendo l’esistenza di creature imperfette e in cui il principio del bene e del male potevano separarsi. Al contempo, ciò offriva alle creature il potere di perfezionarsi e di perseguire la ricostituzione del dominio del bene.

Questa concezione etica viene sviluppata in profondità nelle altre due fasi del processo della creazione descritte dalla dottrina lurianica. Le varie speculazioni si addentrano con dettagli di enorme complessità negli eventi cosmici e linguistici che si producono in conseguenza dello tsimtsum. In estrema sintesi, l’idea centrale è che il processo di emanazione si incanala formandosi dei recipienti o «vasi» (kelim) in cui avviene la sua propagazione. Nella descrizione seguente, dovuta a Hayyim Vital, questi vasi si identificano con le sefirot medesime anche se, in realtà, ne sono la scorza:

Man mano che la luce cominciò a penetrare, si formarono dei «vasi». A partire dalla luce più sottile venne prima Keter, poi Hokhmah, poi Binah e così di seguito fino alla decima Sefirah. Poiché Keter era il più puro e limpido dei vasi, poté sopportare la luce che lo penetrò, ma la Hokhmah e la Binah benché più trasparenti delle sefirot inferiori, non lo erano quanto Keter. Non possedendo la sua capacità, il loro fondo si ruppe e caddero dalla loro posizione. Quando la luce scese più avanti, apparvero sei punti, sei frammenti di ciò che era stato un punto di luce. Allora i vasi si fracassarono, la loro essenza spirituale, la luce, risalì nella matrice della Madre, mentre i vasi rotti caddero nel mondo della creazione. Quando la luce emanò ancora una volta, rigenerata e ancora una volta riparata, essa si estese soltanto fino ai bordi del mondo dell’emanazione.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.